Intervista con S.E.R. Mons. Andrzej Dzięga, Arcivescovo di Szczecin-Kamień alla Radio Maryja


P. D. Drążek

– Sulle onde di Radio Maryja ascoltiamo ora il programma "Attualità del giorno",
che oggi dedichiamo interamente al 20o anniversario della fondazione
di Radio Maryja. Abbiamo al telefono il Metropolita di Szczecin-Kamień, S.E.
Mons. Andrzej Dzięga. Buon giorno, Sua Eccelenza.

 


Mons. A. Dzięga

– Buon giorno, Padre Dariusz. La saluto cordialmente, come anche tutti i
radioascoltatori. Buon giorno a tutti.

 


P. D. Drążek

– Il Santo Padre Benedetto XVI ha mandato il Messaggio speciale e la Sua
Benedizione in occasione del 20o anniversario della fondazione di
Radio Maryja. Devo sinceramente confessare che, ascoltando questo Messaggio, non
solo ho sentito una grande riconoscenza, ma anche mi sono veramente commosso.
Con quali sentimenti Lei, in quanto pastore della Chiesa in Polonia, ha accolto
questo messaggio?

 


Mons. A. Dzięga

– Padre Redattore, innanzittutto bisogna tornare con la mente al clima generale
di questi vent’anni. È un evento molto importante e veramente storico, e questo
per vari motivi. Credo che lo scritto della Sede Apostolica da parte del Santo
Padre si inserisca in questa corrente e che crei tutte queste emozioni e questo
clima, portando la parola dell’unità, richiamando certi fatti e offrendo le
parole di benedizione, le parole di speranza. Io, personalmente, devo ammettere
che la cosa mi ha dato tanta gioia, ma – prima che la commenti – vorrei
esprimere a Lei e al Padre Direttore, nonchè a tutti che contribuiscono a
formare l’ambito della ŤFamiglia di Radio Maryjať e le opere sorte intorno ad
essa, i miei sinceri complimenti ed i ringraziamenti, e anche le parole del mio
sostegno spirituale, della mia unità – questa semplice, umana, ma anche quella
pastorale. Quest’opera ha, infatti, sotto molti aspetti, una rilevanza
fondamentale. Penso che la parola del Santo Padre mostri proprio questi motivi
principali, per cui quest’opera è importante sia per la Chiesa in Polonia, sia
per la Chiesa nei cuori polacchi, ovunque essi si trovino nel mondo (e anche
questo vi è stato messo in evidenza), ma pure per la Chiesa universale. Questo
ci porta tanta gioia, anche perchè la voce della Santa Sede conferma
assolutamente quello che già tanti cuori polacchi sentono dentro, quello che
molti di noi sentono e vivono, e cioè che voi partecipate alla grande missione
della Chiesa universale, della Chiesa cattolica, della Chiesa apostolica. Così,
infatti, è stato in tutti questi vent’anni. Fin dall’inizio con la benedizione
del Santo Padre Giovanni Paolo II, fin dall’inizio con il nome di Maria sulle
labbra e nel cuore, con la preghiera rivolta a Lei, con l’abbandono a Lei; fin
dall’inizio con una grande cura per le cose della Chiesa – sia quella universale
che quella in Polonia; con una grande cura per la catechesi, per la preghiera,
per la formazione; per formare una sola famiglia. Qualcuno potrà dire che alcuni
aspetti gli piacciono, qualcun altro che altri aspetti non gli piacciono –
ciascuno ha un proprio gusto, ciascuno ha priorità proprie, e si tratta di far
sì che, proprio come in una famiglia – ci sia un posto per tutti, che tutto ciò
che concorre all’unità e al bene sia preso in considerazione. Io – mi si creda –
ho ascoltato quel testo con grande gioia, come una conferma paterna che tutto
ciò che accade, accade proprio così come nella grande famiglia della Chiesa.
Allo stesso tempo esso è il saluto apostolico, la conferma che ciò che si fa,
quest’opera, appartiene alla missione della Chiesa, in un certo senso si
inserisce nella corrente viva del Chiesa, è la voce della Chiesa, è il cuore
della Chiesa, è l’amore della Chiesa e la dinamica della Chiesa, cioè che tutto
viene gestito nello Spirito Santo. Personalmente posso solo congratularmi con
voi e dire che questa Lettera non è solo consegnata, ma essa anche consegna
certe ragioni che vediamo pure noi, che ci rallegrano, e il Santo Padre, con
L’autorità Apostolica della Sede Apostolica, tutto ciò conferma e mette in
evidenza ancora una volta, e benedicendolo, lo rafforza: Che continui così!
Allora, Padre, accetti le mie sincere congratulazioni, il mio riconoscimento e
gli auguri che l’opera vada avanti!

 


P. D. Drążek

– Sua Eccelenza, non è difficile notare il totale silenzio attorno a questi
festeggiamenti. Qua e là si è sentito qualche piccola informazione, ma in genere
i mass media principali che – bisogna anche dirlo – spesso ci pungevano, ora
sembrano quasi ignorare i festeggiamenti, ignorare il Messaggio del Santo Padre.
Perchè?

 


Mons. A. Dzięga

– Non saprei dire perchè… Si può solo seguire un certo clima, ma nel caso dei
mass media avversi – e attualmente in Polonia ce ne sono tanti – come dice Lei,
essi di solito dopo i grandi pellegrinaggi [della Famiglia di Radio Maryja a
Czestochowa – n.d.t.], dopo i vari festeggiamenti, dopo i giubilei, dopo gli
anniversari, difatti pungevano la Radio, la seccavano. Lo vediamo anche noi. Il
silenzio, invece, da parte di tutti questi mass media può essere visto come una
forma di elogio, un’espressione di riconoscimento. Oppure, in questo momento,
non sappiamo di che si tratti… Io, personalmente, non mi preoccupperei che
essi non vi lodino, ma il fatto che essi tacciono e non Ťmordonoť – credo – può
essere un segno che essi hanno finalmente capito che qui si tratta del vero
radicamento nella Chiesa universale. Nella sua omelia l’arcivescovo Sławoj
Leszek [Głódź] ha maestramente e nettamente dimostrato tutti questi aspetti, per
i quali bisogna solo ringraziare, ringraziare, ringraziare… e ammirare, e
rallegrarsi insieme, benedire e sostenere l’opera. Se un albero si radica così
profondamente nel terreno, allora semplici spintoni non gli potranno far del
male. Questo silenzio, io lo interpreterei in modo positivo, tenendo conto
dell’indole di questi mass media. Ovviamente, è triste che nel mondo dei mass
media – lo ha detto anche l’arcivescovo Sławoj nella sua omelia (ne ho sentito
solo alcuni frammenti, perchè non ho potuto sentirla tutta) – manca una certa
solidarietà mediatica e un’unità mediatica. Questa frase mi è piaciuta tanto e
anch’io la penso così. Tutti insieme dovrebbero, infatti, servire la società,
l’uomo, la nazione, lo Stato. Anche voi servite lo Stato polacco, servite la
nazione polacca – in modo evangelico, cattolico, mariano – ma si tratta dello
stesso servizio. Per cui interpretiamo questo silenzio come un tempo per loro –
perchè essi devono ripensarci, devono maturare verso qualcosa…

 


P. D. Drążek

– Eccelenza, il Beato Giovanni Paolo II, rivolgendosi alla Famiglia di Radio
Maryja, ripeteva sempre: ŤAvete tanto da fare in Poloniať. Quale programma Lei
vorrebbe porre davanti a Radio Maryja per il prossimo decennio?

 


Mons. A. Dzięga

– Padre Redattore, molte volte durante i vari incontri, sia privati, che
ufficiali, ho parlato ed ho sottolineato che vi sono anche personalmente molto
grato – sia come vescovo della Chiesa, sia come cittadino della Repubblica
Polacca – sono grato, tra l’altro, perchè voi spesso ricordate la Polonia, ma la
Polonia semplice, non quella necessariamente sublimata, chiamiamola così, con la
sua cultura, con l’anima polacca, con i cuori polacchi, con tutto ciò di cui
vive la nazione. Mi richiamo ancora una volta all’omelia dell’arcivescovo Sławoj
Leszek, che ha ricordato i piccoli paesi ed i villaggi, le case sparse tra i
boschi, tra i campi… Ecco, anche questa gente fa parte della nazione polacca,
anche loro sentono con il cuore, anche loro contribuiscono al dinamismo della
nostra terra. Benchè io vi abbia già ringraziato per la scelta dei canti
patrioti, religiosi e patrioti, per tutta questa gioia e l’orgoglio per la
Polonia, vorrei personalmente esprimervi la mia gratitudine perchè sapete
presentare un’immagine integrale della nazione polacca, sia della sua storia,
che del suo oggi, ma anche delle sue potenzialità per il futuro, la coesione
dell’animo polacco nelle questioni riguardanti le sue aspirazioni
socio-politiche e culturali, ma anche quelle economiche, e soprattutto
spirituali. Nella nostra generazione il Santo Padre Giovanni Paolo II ha parlato
della Polonia in modo fenomenale. Non ho conosciuto nessun altro che parlasse
della Polonia, della nazione, della spiritualità polacca in modo così forte,
come di una parte di se stesso. Egli diceva: è la mia madre, è la mia patria, è
la mia nazione, sono i miei fratelli e sorelle. Questo mi stimolava sempre e mi
mobilitava, ma anche incoraggiava. E voi guardate la Polonia proprio nello
stesso modo: divino e terreno, e polacco… Così come lo vorrebbe il Signore
stesso, ed Egli vorrebbe che ogni nazione vivesse senza ostilità verso gli
altri, ma che fosse padrone della propria casa, che fosse benestante, aperto.
Direi che voi avete una visione integrale della Polonia come patria, come casa
della nazione polacca e di tutti che vogliono esserci qui e concorrere a formare
questa casa per tutti. Anche per questo vi esprimo i miei sinceri complimenti.

 


P. D. Drążek

– Eccelenza, La ringraziamo per il Suo cuore di pastore e per la benevolenza che
sempre avvertiamo. E come al solito, quando alla nostra Radio parliamo con un
pastore della Chiesa cattolica, chiediamo la Sua benedizione pastorale per tutta
la Famiglia di Radio Maryja.

 


Mons. A. Dzięga

– Padre Redattore, lo faccio sempre con gioia. In questo momento guardo
l’immagine della Regina della Polonia, e guardo il Crocifisso, e come dai piedi
della Regina della Polonia, e dai piedi di questa croce, vi benedico
sinceramente – per il vostro oggi, per il vostro domani, e tramite voi benedico
anche tutti quelli che grazie a voi saranno più forti spiritualmente e più
efficaci nella vita. Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio, e Spirito
Santo.

 


P. D. Drążek

– Amen.

 


Mons. A. Dzięga

– Vi auguro ogni bene. Vi saluto e vi sostengo con la preghiera.

 


P. D. Drążek
– Grazie.
Il nostro ospite nel programma
"Attualità del giorno" alla Radio Maryja è stato Mons.

Andrzej Dzięga, arcivescovo, metropolita di
Szczecin-Kamień.

 

 

drukuj
Tagi:

Drogi Czytelniku naszego portalu,
każdego dnia – specjalnie dla Ciebie – publikujemy najważniejsze informacje z życia Kościoła i naszej Ojczyzny. Odważnie stajemy w obronie naszej wiary i nauki Kościoła. Jednak bez Twojej pomocy kontynuacja naszej misji będzie coraz trudniejsza. Dlatego prosimy Cię o pomoc.
Od pewnego czasu istnieje możliwość przekazywania online darów serca na Radio Maryja i Tv Trwam – za pomocą kart kredytowych, debetowych i innych elektronicznych form płatniczych. Prosimy o Twoje wsparcie
Redakcja portalu radiomaryja.pl